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‘A morte ‘e Carnevale

La commedia è ambientata a Napoli, quartiere Concordia, alla fine degli anni venti del secolo scorso, precisamente nel giugno del 1928. Racconta la storia di Pasquale Capuozzi (Gaetano Picardi), detto Carnevale, un vecchio avido, burbero e malandato, il quale per vivere presta soldi con interessi. Al fianco di Carnevale ‘Ntunetta (Pina Affinito), una donna molto più giovane di lui che era stata assunta come domestica ma è diventata negli anni la sua amante. Nonostante ‘Ntunetta abbia dedicato la sua vita e la sua giovinezza al vecchio usuraio, ne ha ricevuto in cambio nulla o quasi, nemmeno l’ufficializzazione della loro unione. Carnevale ha anche un nipote, Rafele (Nino Russo), squattrinato e sfaticato, che periodicamente va a far visita allo zio sperando di ottenere in cambio qualche lira per tirare a campare.

Carnevale non è particolarmente amato dagli abitanti del rione, spesso costretti a ricorrere al suo “aiuto”: dal “guardaporte” Don Gennaro (Michelangelo Tramontano), al cantiniere Don Giovanni (Enzo Capone) fino al cantante (Peppe Gallo) della cantina di quest’ultimo, tutti sono passati o vorrebbero passare sul suo taccuino dei conti. Si susseguono una serie di scene che vedono protagonista il vecchio avaro e vari personaggi come Nannina (Annalisa Panico) sua subaffittuaria; il becchino (Antonio Mattiacci) e il rappresentante delle pompe funebri (Giovanni Paolella).

Sia Rafele che ‘Ntunetta sperano di essere gli eredi di quella che, grazie agli interessi intascati per anni, si prospetta una fortuna. Quando Carnevale sta per morire ecco lo scatenarsi di una comica corsa alla sua eredità: Rafele e ‘Ntunetta si trasformano nel più premuroso dei nipoti e nella più devota delle compagne, cercando di ingraziarsi il vecchio prima che faccia testamento.

Morto Carnevale, la scena si sposta nel cortile del palazzo dove si alternano altri personaggi tra cui la fioraia (Teresa Perna), ‘o cafettiere (Salvatore Scaniglia), l’altro becchino (Salvatore Castaldo).

‘Ntunetta e Rafele, per certe voci che odono si impauriscono. ‘Ntunetta si teme diseredata a beneficio di Raffaele; Raffaele sospetta che l’erede sia ‘Ntunetta: nel dubbio prima dell’apertura del testamento progettano di sposarsi, unendo le due eventuali somme di eredità. Ma quando il Notaio (Cuono Castaldo) legge il  testamento, ecco il primo colpo di scena: Carnevale ha devoluto la fortuna accumulata alle opere pie.

Rafele e ‘Ntunetta decidono comunque di dare seguito alla loro unione, particolare che non sfugge agli abitanti del rione come donna Vicenza (Angela Gallo) o la Signora (Miriam Cicotti) ai quali, attenti come sono, non è affatto sfuggito il nuovo legame instauratosi tra zia e nipote. Tra questi donna Filomena (Nunzia Cantore) con sua figlia Sisina (Chiara Mattiacci) e donna Peppina (Stefania De Chiara) con i rispettivi mariti don Andrea (Giuseppe Picardi) e don Federico (Davide Picardi), si prestano a consolare in qualche modo la vedova ‘Ntunetta. La storia sembra volgere al termine quando un improvviso ed enorme colpo di scena ribalta completamente la realtà.

Non ci resta che ringraziarVi augurandoVi buon divertimento