Archivio Spettacoli

Che s’adda fa’ pe’ campà

Siamo nel dopoguerra a Napoli in casa della famiglia Capece, dove Camillo (Nino Russo) cerca in mille modi di guadagnarsi da vivere per portare avanti la famiglia composta da: Carmelina, sua moglie (Nunzia Cantore) ossessionata, scaramantica al punto da avere in casa sempre pronti amuleti e contro-fatture per scongiurare i peggiori malocchi; da Arturo figlio maggiore (Michelangelo Tramontano) e Gennaro (Giuseppe Picardi).
I modi per guadagnarsi da vivere non sono sempre leciti e onesti come quando vende, insieme al suo compagno di vita Salvatore (Gaetano Picardi), noci a Don Ciccio (Enzo Cirillo) un commerciante sempre pronto a farsi imbrogliare dai due soggetti, immergendole nell’acqua per farle pesare di più.
Il garzone del bar ( Salvatore Scaniglia) e la sua ragazzotta (Teresa Perna) fanno da cornice alle situazioni che da questo momento in poi andranno sempre più ad ingarbugliarsi, perché l’ossessione maggiore per Camillo è il suo dirimpettaio: Gennaro Capasso. Infatti quest’ultimo ha organizzato un vero business: utilizza le sue due bellissime figlie femmine per adescare i tanti marines americani che girano per i vicoli di Napoli e sfilare loro dalle tasche tanti dollari.
L’invidia di Camillo nasce dal fatto che lui non può applicare questa tecnica in quanto ha solo due figli maschi
Ma dalle menti geniali dei due compari, Camillo e Salvatore, nasce la grande (secondo loro) idea: travestire da donna i due figli Camillo per adescare i marines, preoccupandosi di chiamare qualcuno che insegni ai ragazzi movenze e portamento adeguati. Ingaggiano così Tattà ‘o femmeniello (Peppe Gallo), il quale con la sua esuberante classe e eleganza insegna a Arturo e Gennaro, con non poche difficoltà, il camminare, la sensualità, e l’arte dell’adescamento.
I due prendono lezioni ma le ripetizioni le fanno durante tutto l’arco della giornata, anche quando imbandiscono la tavola per mangiare, sotto gli occhi increduli di Carmelina, la quale interroga le due fidanzatine dei ragazzi, Adele (Rossella Gallo) e Ciretta ( Sara Siciliano ) per sapere nell’intimità quale fossero gli atteggiamenti dei suoi figli. La Carmelina credendo che ai propri figli gli sia stata fatta una fattura, chiama il Santone medium del paese Don Gesualdo (Carlo Mangiarulo) il quale con una potentissima seduta spiritica nel finale cerca insieme alla sorella Titina (Annamaria Auriemma) e la stravagante nobile moglie di Salvatore (Pina Affinito), di togliere il maleficio ai propri figli.
Non vi sveliamo chi si traveste da donna per adescare il soldato (Peppe Tanzillo) perché è il pezzo forte della serata e nemmeno quello che succede quando i due militari americani (Davide Picardi e Enzo Capone) vengono a prelevare il loro commilitone dalla casa perché è tra i momenti più esilaranti mai recitati da questa compagnia, tanto che durante le prove non si riusciva a terminare la scena, tanto erano le risate.
Con questo lavoro l’autore ha fatto un bellissimo fermo immagine del popolo napoletano che, in un periodo storico molto critico quale la seconda guerra mondiale, grazie alla fantasia, all’inventiva e soprattutto all’arte di arrangiarsi, riesce a superare le quotidiane avversità: in altri termini: Che s’adda fà pe’ campa’!.