Lo scrittore Luciano Recano detta con il proprio testo le linee guida di una storia nella quale sia il regista che gli attori possono inserire gag e spaziare con la propria creatività teatrale.
La storia narra una giornata in un’agenzia di pompe funebri, “Aniello Spirito e figli”, dove il sacro si mischia al profano, la serietà del luogo alla comicità dei personaggi che si susseguono. Un vecchio detto dice che non c’è matrimonio senza lacrime né un funerale senza sorriso.
Il proprietario Aniello Spirito,”Nino Russo” si ritrova a combattere ogni giorno una lotta impari contro tutti: con il geniale Attilio “Michelangelo Tramontano” che gli suggerisce ogni giorno un metodo nuovo per continuare l’attività con tecniche all’avanguardia; con la figlia Beatrice “Stefania De Chiara” che odia il mestiere del padre e che assolutamente non lo rivelerebbe al fidanzato Andrea “Giuseppe Picardi” che odia a morte bare e defunti, ma ama follemente Beatrice; con Ferdinando “Peppe Gallo”, lavoratore integerrimo della ditta, dalle gentili movenze, ma caparbio antagonista di Ercole Speraindio “Gaetano Picardi” ragioniere della ditta sempre pronto ad acciuffarsi con il suo rivale ma uomo di fiducia e onnipresente in tutti gli affari dell’azienda; con la moglie Felicina “Nunzia Cantore” che bada solo alle apparenze, capace solo di spendere soldi per abiti e futili cose.
Ma soprattutto Aniello Spirito deve combattere quello che è il quotidiano, i clienti che si susseguono di volta in volta: Alfonso “Peppe Tanzillo” un ipovedente che entra nell’agenzia per organizzare il funerale del nonno tra gag e fraintesi; Giovanni Esposito “Ciro Picardi” ragioniere disoccupato ma disposto a fare un funerale da favola al padre insieme ai suoi sei fratelli in attesa di una fantomatica eredità; le sorelle Ida e Camilla Mastrocinque “Kiara Mattiacci e Rossella Gallo”
vedove inconsolabili che in un esilarante sketch vogliono organizzare un funerale a……. ; La turista “Pina Affinito” napoletana trapiantata in America che si reca in agenzia per organizzare l’ultimo viaggio al marito; il cliente “Enzo Capone” che si trova sempre in agenzia nel momento sbagliato; da non trascurare il secondo fidanzato di Beatrice Giovanni De Luca “Cuono Castaldo” il quale sarà l’unica persona che ad Aniello Spirito darà una ventata di ottimismo per continuare in questo lavoro che solo in pochi possono fare.
In conclusione l’autore esorcizza la paura della morte, come inconsciamente ogni individuo è portato a fare, con estrema comicità, rendendo l’agenzia un luogo come tanti, con le problematiche di sempre e gli individui di tutti i giorni.